Durante il soggiorno a Capetown una delle escursioni più entusiasmanti è quella  alla penisola del Capo di Buona Speranza,  situata a circa 2 ore dalla città, ma a cui vale la pena di dedicare  un’intera giornata. Il Capo di Buona Speranza (Cape of Good Hope) , così chiamato da Sir Francis Drake nel 1580, è considerato, erroneamente, il punto più a sud del continente africano e come punto di separazione tra l’oceano Atlantico e quello Indiano, anche se in realtà questo  primato spetta a Capo Alguhas.
Sono diverse le tappe immancabili durante la visita della penisola, oltre al vero e proprio Capo di Buona Speranza. Solitamente la prima sosta è nella graziosa e colorata cittadina di Hout Bay, da dove partono delle minicrociere della durata di circa 40 minuti per raggiungere Duiker Island, dove migliaia di otarie del Capo vivono nel loro ambiente naturale. Non si può scendere dalla barca,  ma il capitano del battello  è molto bravo ad avvicinarsi quanto basta alle rocce dove vivono le otarie per poterle vedere da vicino. Sono tantissime, soprattutto tra gennaio e marzo, anche se la colonia non è riproduttiva., in quanto i piccoli dell’otaria vengono fatti nascere più a nord, sulle coste atlantiche tra Sudafrica e Namibia. I venti che soffiano  attorno al Capo di Buona Speranza sono troppo violenti per i cuccioli , che rischierebbero di essere portati via dalle onde e migrano verso questa zona a circa un anno dalla nascita, quando i piccoli  sono  pronti per affrontare il lungo viaggio (1600 chilometri) verso le coste più meridionali del Sudafrica.

Dopo avere visitato Hout Bay, si  prosegue lunga  una strada panoramica straordinaria, la Champan’s Peak Drive, che con le sue 114 curve termina nelle selvagge e quasi deserte spiagge di Noordhoek.

Una delle tappe più famose della penisola del Capo  si incontra dopo avere raggiunto False Bay, la baia naturale più grande del Sud Africa che si affaccia sull’oceano indiano, molto frequentata dagli abitanti di Cape Town per la temperatura dell’acqua, più calda di almeno 6° rispetto alla costa atlantica. Nella piccola cittadina di Simon’s Town si trova  una colonia  di pinguini africani, conosciuti in tutto il mondo; il punto più famoso per osservare questi simpatici animali è Boulder Beach, dove passeggiando su delle agevoli passerelle di legno si possono ammirare i pinguini  a pochi metri di distanza mentre si muovono  liberamente nel loro habitat.
Si prosegue poi per il Cape of Good Hope Nature Reserve, che  si sdoppia nell’estrema punta sud tra i promontori di Capo di Buona Speranza e Cape Point: acque tumultuose, vento e baie deserte che evocano le avventure di grandi navigatori che nei secoli hanno coraggiosamente doppiato il Capo ed è emozionante trovarsi di fronte al cartello “Cape of Good Hope”, convenzionalmente considerato il punto più a sud del continente africano e luogo d’incontro tra gli Oceani Atlantico e Indiano.
 Immancabile la salita con la funicolare  Flying Dutchman che porta al vecchio faro del 1860, belvedere da dove il panorama è veramente spettacolare e vale la pena sfidare le forti raffiche di vento e scendere dal faro a piedi, lungo l’agevole sentiero dove è impossibile non fermarsi più volte  per ammirare e fotografare il paesaggio sulla penisola del Capo, con la lingua deserta di sabbia bianca di Dias Beach.
La penisola del Capo, con le sue coste,  le scogliere, le lunghe  spiagge bianche, i piccoli villaggi,  le colonie di pinguini e di foche, rendono questa escursione ricca di emozioni ed indimenticabile.